venerdì 4 novembre 2011

"Dopo di Te" Julie Buxbaum.

"Una delle novità che si cominciarono a scoprire nel secolo scorso è stata che i pensieri - proprio i semplici pensieri - sono altrettanto potenti delle batterie elettriche. E che possono essere per noi buoni come la luce del sole, oppure dannosi come un veleno. Permettere a un pensiero triste o cattivo di entrare nella nostra mente è pericoloso come permettere al germe della scarlattina di entrarci in corpo. Se, dopo che ci è entrato dentro gli permettiamo di restarci, rischiamo di non guarire mai."


"Forse sentirsi a casa significa proprio questo: tranquillità interiore, la voce nella tua testa che all'improvviso tace, un'interruzione momentanea della coscienza e di ogni aspettativa. Ora sono libera di giocare con la terra e di correre nel giardino. Il peso della vita - perchè è questo che la vita è stata per me negli ultimi due anni, un peso, la percezione della massa del mio corpo mentre mi trascinavo da un posto all'altro, l'intenso desiderio di non commettere errori - si è volatilizzato per essere sostituito da una serena leggerezza."


"Sai qual è la cosa più interessante? E' che ovunque uno vada (...) alla fine si ritrova comunque sempre in compagnia di se stesso. Lo so che è un luogo comune, ma è vero: anche se intorno a te le cose cambiano, la voce nella tua testa rimane sempre costante. (...) E non mi riferisco solo agli spostamenti geografici, ma anche alle circostanze che cambiano. E' stato condotto uno studio su alcune persone che, da adulte sono diventate paraplegiche, e ci si è accorti che pochi anni dopo l'incidente tutte tornavano a essere come una volta. Se prima di perdere l'uso delle gambe erano felici, ritrovavano la felicità. Se erano depresse, ripiombavano nello stesso tipo di depressione. Non possiamo sfuggire alla nostra natura. Siamo come siamo."

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