martedì 29 novembre 2011

"P.S. I Love You" di Cecelia Ahern

"Carissima Holly,
non so dove sarai nè quando esattamente leggerai queste parole. Spero soltanto che la mia lettera ti trovi serena e in buona salute.
Non molto tempo fa mi hai sussurrato all'orecchio che non ce la fai ad andare avanti da sola. Invece puoi farcela, Holly.
Sei forte e coraggiosa, e supererei tutto questo.
Abbiamo avuto dei momenti bellissimi, e tu hai reso la mia vita... tu sei stata la mia vita. Non ho rimpianti.
Ma io sono solo un capitolo della tua: ce ne saranno molti altri. Aggrappati pure ai nostri magnifici ricordi, ma non aver paura di creartene di nuovi.
Grazie per avermi fatto l'onore di essere mia moglie. Ti sarò eternamente riconoscente, per tutto.
Ogni volta che avrai bisogno di me, sappi che ti sono vicino.
Ti amerò per sempre.
Tuo marito e il tuo migliore amico.
Gerry"


"Il 2 Febbraio alle quattro del mattino, Holly aveva tenuto stretta la mano di Gerry e gli aveva sorriso incoraggiante mentre lui chiudeva gli occhi e traeva l'ultimo respiro. Non voleva spaventarlo, non voleva che lui la credesse spaventata, perchè in quel momento non lo era. Provava sollievo, sollievo perchè lui non soffriva più e perchè aveva potuto constatare con i propri occhi che se n'era andato in pace. Era grata di averlo conosciuto, di averlo amato e di essere stata corrisposta, e sollevata che se ne fosse andato con l'immagine di lei che gli sorrideva, incoraggiandolo e assicurandogli che era giusto, adesso, abbandonare la lotta."


"Si era ritrovata seduta immobile per ore in salotto, a rivivere uno per uno tutti i momenti condivisi con Gerry. Pensava soprattutto alle cose spiacevoli che gli aveva detto quando litigavano, e a quanto avrebbe voluto rimangiarsele. Sperava che Gerry avesse capito, allora, che erano cattiverie dettate dalla collera del momento e non riflettevano i suoi veri sentimenti per lui. Si torturava per tutte le volte in cui si era comportata da egoista, uscendo la sera con le amiche invece di restare a casa a rappacificarsi con lui. Si rimproverava di averlo piantato in asso, quando invece avrebbe dovuto abbracciarlo, di avergli tenuto il muso per intere giornate invece di perdonarlo, di essersi messa subito a dormire invece di fare l'amore. Avrebbe voluto cancellare tutti i momenti in cui lui era stato furioso con lei e l'aveva odiata. Le sarebbe piaciuto conservare solo i bei ricordi, ma quelli brutti tornavano sempre a ossessionarla. Era stato stupido sprecare così tanto del loro prezioso tempo insieme. Non gliel'aveva detto nessuno che sarebbe stato così poco."


"Era stanca di esistere e basta! Voleva vivere. Ma che senso aveva vivere se non c'era vita in lei?"


"I ricordi sono una bella cosa, ma non li puoi toccare, odorare, stringere. Non sono mai esattamente come il momento reale, e con il tempo tendono a sbiadire."


"Mira alla luna, e se la manchi sarai sempre tra le stelle."


"Per la prima volta dalla morte di Gerry, risero e parlarono di lui tutta la sera: per lei fu molto importante, perchè finalmente imparò a parlare di Gerry senza essere per forza triste. Stavano sempre insieme, loro quattro. Questa volta si erano ritrovati in tre a parlare del quarto, perduto per sempre. Ma le loro chiacchiere e i loro ricordi lo riportarono in vita, almeno per quella sera. E presto, con l'arrivo del bambino di John e Sharon, sarebbero stati di nuovo in quattro. La vita sarebbe continuata."




"Holly premette con forza sul clacson e insultò il guidatore davanti a lei. Era nera. Ce l'aveva con se stessa per essersi lasciata sorprendere in una situazione così imbarazzante la sera prima, anzi per essersi sentita in imbarazzo quando in realtà non aveva fatto nulla di male. Ma la cosa che più la faceva inviperire era che in realtà sentiva di aver fatto qualcosa di male eccome, perchè parlare con Daniel era stato bellissimo. E stare bene in compagnia di un altro uomo era sbagliato... anche se al momento non poteva desiderare altro."




"Sì, adesso riusciva a trascinarsi ogni mattina giù dal letto. Sì, era riuscita a trovarsi un lavoro e aveva conosciuto tanta gente nuova. E sì, aveva ricominciato a comprarsi del cibo e a nutrirsi. Doveva provare entusiasmo per tutto questo? Non erano altro che formalità, voci da spuntare nell'elenco delle 'cose che fa la gente normale'. Niente colmava il vuoto nel suo cuore. Il suo corpo era diventato un enorme puzzle, un pò come i campi verdi con i muretti ordinati che aveva visto il giorno prima dal finto cellulare della polizia. Aveva cominciato a lavorare sugli angoli e sui bordi perchè erano le parti più facili, ma adesso che li aveva completati doveva affrontare il centro, la parte più dura. E niente di quello che aveva fatto finora era riuscito a riempire quel buco nel cuore: una tessera del puzzle sembrava perduta per sempre."




"Le sarebbe piaciuto smettere di desiderare che il tempo passasse, e godersi invece il momento."




"Nessuno ha una vita piena di momenti perfetti, Holly. E se così fosse, non sembrerebbero nemmeno perfetti, solo normali. Come faresti a riconoscere la felicità, se non avessi dei momenti infelici?"




"Conserva i nostri bellissimi ricordi, ma non avere paura di mettercene sopra altri."


"Holly guardò commossa Tom e Denise ballare insieme per la prima volta come marito e moglie. Ricordava bene quella sensazione, un misto di eccitazione, speranza, felicità pura e orgoglio, più un pizzico di paura per il futuro, accompagnata dalla volontà di affrontarlo qualunque cosa avesse portato con sé. E questo ricordo la rese felice: non provava nessuna malinconia. Si era goduta ogni istante della sua vita con Gerry, ma adesso era il momento di ripartire. Si apriva per lei un nuovo capitolo, guarnito di tanti bei ricordi e pieno di esperienze che l'avrebbero aiutata a capire e plasmare al meglio il suo futuro. Non sarebbe stato facile: ormai aveva imparato che niente lo era. Ma non le sembrava più così difficile come qualche mese prima, e tra qualche tempo le sarebbe parso ancora più semplice. Aveva ricevuto un dono inestimabile: la vita. Ad alcuni veniva crudelmente strappata via troppo presto, ma è quello che ne fai a renderla preziosa, non la sua durata." 




"...Pensò a quello che aveva imparato, a chi era un tempo e a chi era diventata. Era una donna che aveva ricevuto consiglio dall'uomo che amava, e che aveva fatto del suo meglio per guarire le proprie ferite. Adesso aveva un lavoro che la soddisfaceva ed era sicura di poter raggiungere qualunque traguardo. Era una donna che ogni tanto sbagliava, che a volte, di mattina o di sera, da sola nel letto, piangeva. Spesso si annoiava e faticava ad alzarsi per andare al lavoro. E ancora più spesso aveva giornate nere, in cui si guardava allo specchio e si chiedeva perchè non riusciva ad andare in palestra. A volte si chiedeva addirittura cosa la spingeva a tirare avanti. Insomma, era una donna che ogni tanto prendeva le cose dal verso sbagliato. Ma era anche una donna con un miliardo di bei ricordi, che sapeva cosa si prova a essere veramente innamorati, pronta a vivere nuove esperienze e nuovi amori e ad accumularne di nuovi, di ricordi. Forse ci sarebbero voluti dieci mesi, o forse dieci anni, ma era decisa a obbedire all'ultimo ordine di Gerry. Qualunque cosa l'aspettasse, avrebbe aperto il suo cuore e lo avrebbe seguito ciecamente. Nel frattempo, avrebbe semplicemente vissuto."

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